Ecco il cuore che ha tanto amato il mondo

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Contempla, uomo salvato, colui che per te è inchiodato sulla croce… La Sapienza di Dio ha voluto nella sua bontà che la lancia del soldato perfori e ne apra il costato; ne è uscito sangue e acqua (Gv 19,34). Da questa sorgente, dal più profondo del suo cuore, Cristo dona ai sacramenti della Chiesa il potere di dare la vita della grazia…; dà a bere “acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14).

Alzati, tu che ami Cristo, sii come la colomba “che fa il nido nelle pareti d’una gola profonda” (Ger 48, 28), e qui, “come il passero che ha trovato la casa” (Sal 84, 4), non cesserai di vegliare. Come la tortora, vi riparerai i tuoi piccoli e presenterai la tua bocca per “attingere acqua alle sorgenti della salvezza” (Is 12, 3). E’ lui, infatti, “il fiume che usciva da Eden, si divideva e formava quattro corsi” (Gen 2, 10) e, sparso nel cuore dei credenti, annaffia e feconda la terra intera… Corri dunque a questa sorgente di vita e di luce con desiderio ardente, chiunque tu sia, e nel tuo amore per Dio, gridagli con tutta la forza del tuo cuore: “O bellezza indicibile dell’Altissimo, splendore della luce eterna, Vita che dai la vita ad ogni vivente, chiarore che illumini ogni luce e conservi nell’eterno splendore i vari astri che brillano davanti al trono della tua divinità dall’origine dei tempi!

O fiume eterno e inaccessibile, limpido e dolce, la cui sorgente è nascosta agli occhi di ogni mortale! La tua profondità è senza fondo, la tua altezza senza limiti, la tua larghezza senza confini, la tua purezza senza alcunché di torbido. Da te scorre ‘il fiume che rallegra la città di Dio’ (Sal 46, 5)… affinché cantiamo inni di lode, ‘in mezzo ai canti di gioia di una moltitudine in festa’ (Sal 42, 5), perché sappiamo per esperienza che ‘in te è la sorgente della vita e alla tua luce vedremo la luce’ (Sal 36, 10)

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